Il libreria il saggio di Alessandra Rita Sardina, “Storie di accoglienza possibile. L’inserimento dei richiedenti asilo nel Villaggio del Pescatore di Duino”, Edizioni Progetto Accademia, pp. 340, euro 16,00 (ISBN 978-88-85536-09-8)
Nell’autunno
del 2014 venivano trasmesse in televisione le immagini degli scontri tra le
forze dell’ordine e i residenti di un quartiere della periferia di Roma, che
cercavano di impedire l’arrivo di un gruppo di richiedenti asilo in un edificio
della zona. Ricordo che quello è stato il momento in cui, per la prima volta,
mi sono chiesta se inserimenti di questo tipo potessero avvenire senza
violenza, e quali potessero essere le modalità attraverso cui far accettare ai
cittadini la presenza dei migranti negli spazi della nostra vita quotidiana.
L’occasione per rispondere alle mie domande si è presentata nel corso del mio
tirocinio presso l’Ufficio Immigrazione della Prefettura di Trieste. Lì,
infatti, sono venuta a conoscenza dell’esperimento di accoglienza che si era
appena concluso in una piccola frazione del Comune di Duino, Villaggio del
Pescatore, che aveva avuto come protagonisti 14 richiedenti asilo provenienti
da Afghanistan, Pakistan e Gambia. Il presente lavoro esplora le motivazioni
per cui ritengo l’esperimento di Villaggio del Pescatore un modello positivo di
accoglienza diffusa.
Alessandra
Rita Sardina (Palermo, 1989), dopo la laurea triennale in Traduzione, italiano
L2 e interculturalità, conseguita nel 2013 all’Università degli Studi di
Palermo, decide di proseguire gli studi in Cooperazione interculturale allo
sviluppo presso la Scuola superiore di Lingue moderne per interpreti e
traduttori di Trieste. In occasione di un tirocinio formativo presso la
Prefettura di Trieste, si avvicina al mondo dei richiedenti asilo presenti in
città, e decide di avviare uno studio etnografico sull’accoglienza di questi
ultimi da parte della comunità, che confluirà nella sua tesi di laurea
specialistica.
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