In arrivo in libreria: Francesca Di Maio, “La serialità iconografica nell’arte sacra medioevale. Temi e confronti”, Edizioni Progetto Accademia, pagg. 86, euro 12,00
L’industrializzazione dell’arte
fu problematizzata da Walter Benjamin che scrisse uno dei più importanti saggi
del xx secolo: “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica”.
La riproduzione in serie delle opere d’arte le privò della loro aura, dell’hic
et nunc, dell’unicità della rappresentazione, della mano dell’artista
(sostituita da freddi ingranaggi). Lo studio di Francesca Di Maio ci dimostra
che non è propriamente così. La serialità nelle opere d’arte è antecedente
all’avvento dell’industria e anzi ne anticipa i meccanismi. La ricerca di Di
Maio ci conduce nel Medioevo: fra codici miniati, cicli pittorici, e scultorei.
Dai metodi di lavorazione protoindustriale negli scriptoria medioevali; alla
ripetitività di certe iconografie religiose in differenti opere. Un’analisi
attenta e dettagliata che si avvalora dei contributi di alcuni dei più grandi
storici dell’arte come Franz Wickhoff, Otto Pächt, Pietro Toesca e Angela Daneu
Lattanzi.
Francesca Di Maio (1989), nel
2015 ha conseguito la laurea magistrale in “Storia dell’Arte” presso
l’Università degli Studi di Palermo col massimo dei voti. Ha discusso una tesi
dal titolo “serialità iconografica fra codici miniati, mosaici e affreschi
coevi nel medioevo”, da cui è tratto il presente saggio. Ha partecipato a
diverse edizioni del Festival “Le Vie dei Tesori” in qualità di addetta alle
visite guidate. Attualmente collabora con l’Associazione Amici dei Musei
Siciliani di Palermo.
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